venerdì 21 ottobre 2016

Il dito, lo stolto, la Luna.


Con un titolo del genere non si può iniziare a mettere in fila parole tirando in ballo la vista periferica. È risaputo, sto dalla parte dei pazzi, con i saggi non divido nemmeno il cortile per l’ora d’aria, diciamo che ho solo alzato un dito. La domanda è: voi cosa guardate?
 
Me, il dito o la Luna? Io non sono nulla di interessante, il dito è da stolti, quindi non vi sprecate nemmeno, così per fare quelli svegli a notte fonda vi mettete a gettare l’occhio sul satellite, giusto?
Visto che stupidi non siete, avete già capito quale relazione c’è tra un proverbio cinese e la parte di visione che non sta al centro della porzione inquadrata dall’occhio, vero?

Ottimo, così vi risparmio una manciata di parole tirate per i capelli per dare una parvenza di verosimiglianza ai miei sragionamenti e passiamo subito all’argomento di questo pezzo da blog.


Sì, punto il dito verso The Reaping. Una serie in cui ho avuto la possibilità di recitare una parte molto piccola che, soprattutto grazie all’intervento contenitivo di Annamaria Lorusso e Roberto D’Antona, non rovinerà la qualità di una produzione italiana come non l’avete mai vista.
Fidatevi, non scrivo così solo perché ci sono dentro.

Bene, mentre guardavate la Luna avete notato altro? Eravate concentrati sull’immagine certo, magari avete anche riconosciuto qualche attore, ma non vi siete chiesti chi ha disegnato la locandina?

Siamo animali pratici, ogni nostro sguardo collabora con la nostra concentrazione e tende a mettere da parte quello che non “serve”, così, mentre guardavate la Luna, avete recepito una informazione a discapito di altre, finite in periferia. È normale, anche se Hölderlin potrebbe non essere d’accordo, non riusciamo a comprendere tutto con un solo abbraccio dell’intelletto. Bene, lasciate vagare lo sguardo e concentratevi su altro, ad esempio: Chi è Marco Fontanili?


L’autore della locandina certo, ma anche un validissimo disegnatore. Non sono un critico, né l’espertone di turno in grado di scrivere parole argute sull’arte. Sono un semplice lettore di fumetti che è rimasto colpito dalla bravura di questo giovane artista.
Il fatto che sia giovane non è penalizzante, con un talento del genere può fare parecchia strada.

La prima volta che ho gettato lo sguardo su qualche suo lavoro, ho subito pensato a Dave McKean e Bill Sienkiewicz e Thomas Ott.
Gente che, tanto per intenderci disegna, così:

Dave McKean.



Bill Sienkiewicz.


Thomas Ott.


Bene, ora che più o meno vi siete fatti l’occhio, ecco il tratto di Marco.



















Atmosfere cupe, angoscianti e - ma questo ve lo posso scrivere perché ho dato una scorsa a ciò a cui sta lavorando – tavole impostate con un tocco originale e personale. Intendiamoci, è stato come tutti influenzato da altri ma è in grado di dare una forma propria alla sua arte.
Bene, ho già parlato troppo, mi sembra il caso di passare la palla a Marco.

Ciao e grazie della disponibilità.
Iniziamo con la classica: presentati ai lettori. Chi sei, cosa e perché lo fai.

Risposta: Ciao a tutti, mi chiamo Marco Fontanili, "Sbrillo" per gli amici. Ho 23 anni e vivo a Reggio Emilia. Già da piccolo decisi che il mio lavoro doveva essere quello del disegnatore, anche se non avevo ancora un'idea specifica di quello che comportava. Questa decisione mi spinse ad iscrivermi alla Scuola Internazionale di Comics della mia città, dopo una breve avventura nelle scuole superiori. La passione per il fumetto è nata in prima superiore, grazie al lavori di Marc Silvestri...non ricordo quale storia fosse in particolare, ma ricordo l'effetto che mi fece. Amore puro.

Ho citato qualche nome tra le tue influenze. Il punto è, ho sbagliato nomi, sono andato fuori dal seminato oppure ho visto giusto? Manca qualcuno all’appello?

Risposta: No no, direi che hai colpito nel segno! McKean, Sienkiewicz e Ott sono alcuni dei miei autori di riferimento per quello che è lo stile che più mi appartiene. Mi sentirei di aggiungere anche: Jeremy Sorrell, Ben Templesmith, Jason Shawn Alexander, Rafael Albuquerque, Alberto Ponticelli...potrei andare avanti per ore, ma mi fermo qui :P 


Sul web esistono persone che danno una valutazione in base agli studi più che alle capacità, i soliti che se non hai un titolo di studio o un riconoscimento istituzionale non vali nulla (sì, esistono e sono più numerosi di quello che sembrano), vuoi raccontarci la tua formazione?

Risposta: Come dicevo prima, ho frequentato per un paio di anni l'istuto d'arte della mia città ma, rimasto estremamente deluso dal programma scolatstico, decisi di ritirarmi e di "tentare la fortuna" con la Scuola Internazionale di Comics. Feci due prove d'ingresso perché, all'epoca, non avevo la maggior età, che era un requisito per l'iscrizione. Fortunatamente la cosa andò bene e uscì con il massimo dei voti. Sì, sono un secchione...
Per il resto, "solo" migliaia e migliaia di ore di disegno.


Hai lavorato ad altri progetti e dove è possibile recuperare le tue pubblicazioni?

Risposta: Sì, durante l'ultimo anno ho realizzato insieme a uno scrittore inglese un fumetto Horror/Splatter chiamato "Bastard Son: Murderborn". Vi lascio il link del sito dove potete trovare info in più e dove potete acquistarlo sia in cartaceo sia in formato digitale. (http://bastardsoncomic.blogspot.co.uk/)
Successivamente ho realizzato un paio di mini storie dove ho curato scrittura e disegni. Potete trovarle complete sul mio profilo Facebook.
In concomitanza con i fumetti, ho disegnato locandine per film idipendenti.



Supereroi, eroi e affini. Chi tra i personaggi dei fumetti vorresti interpretare in una storia tutta tua.

Risposta: Domanda complicata! Ahahah! Non sono un gran fan del fumetto seriale. Mensilmente, compro solo il nostro amato Dylan Dog. Che però non riesco a seguire con continuità perché il lavoro è parecchio e il tempo è sempre meno.
Tornando alla tua domanda, sicuramente mi piacerebbe lavorare a una storia dell'indagatore dell'incubo qui sopra citato. A livello mondiale, invece, mi piacerebbe mettere mano a personaggi come Batman, Wolverine, Uomo Ragno, Daredevil e Punisher.



Stai lavorando a qualcosa, ce ne vuoi parlare?

Risposta: In questo periodo sto disegnando le ultime pagine di un progetto che, per obblighi contrattuali, non posso rivelarne il nome. In più sto lavorando con vari registi sempre per la realizzazione di locandine. In aggiunta, dato che sono un sadico masochista, sto proseguendo con il mio progetto come autore completo: "Noi siamo Solo". E' la storia di Matthew Craven, ragazzo che sta scontando la sua pena all'interno di un ospedale psichiatrico di massima sicurezza. L'uomo è responsabile di vari omicidi conditi da atti di cannibalismo, mutilazioni (inferte sia a se stesso che alle sue vittime) e ad altre crude pratiche. Matthew si difende dicendo che non è colpa sua...ma che sono le voci che ha in testa che lo costringono a compiere questi crimini. Non dico di più, per ora :P

Progetti futuri?

Risposta: Per il futuro ho in programma varie collaborazioni con scrittori diversi, altre locandine e una nuova storia come autore completo.

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